venerdì 1 settembre 2017

Attento!

Da qualche tempo mi rendo conto di essere molto distratto e di avere cali di attenzione veramente incredibili.
Tant'è che ci ho messo parecchi tentativi per iniziare a scrivere questa volta, quasi più del solito.

Siamo ad Agosto, siamo quasi arrivati al fatidico anniversario di quando sono andato a vivere fuori di casa con amici.
È volato veloce come un razzo (il vento è lento) e la ricorrenza in se stessa dovrebbe essere un pretesto per tirare le somme: cosa si è fatto nell'anno, cosa non si è fatto e così via.

Conto #1:
la prima cosa a cui penso quando sono in questo mood delle somme è che da quando ho iniziato a vivere fuori, grazie all'installazione di una connessione Internet via fibra ottica ho potuto iniziare a fare lo streaming di videogiochi e di un gioco in particolare. Ho dedicato molto tempo, soprattutto in fasce serali, per cercare di esser costante, di trovare consensi con il pubblico (viewers) e di non deludere le aspettative.
Il feedback c'è stato, in piccola parte: sono una minuscola entità su twitch.tv che è ancora incerta riguardo il da farsi: la strada di fare questo come fonte di rendita non mi attira molto ed è al contempo impossibile dati i numeri che faccio.
Numeri che sono ovviamente collegati a come mi pongo, a come mi mostro, a come parlo: almeno in questo credo di essere trasparente, se sono alterato si vede (e si sente, ho ricominciato a tirare i pugni sul tavolo), se ho appena finito un litigio si vede, se sono divertito o gasato, credo si veda.
Forse anche questo non aiuta, la mancanza di una maschera, di un personaggio. Ma vabbè, per ora mi va bene così.

Conto #2:
è il secondo anno che lavoro nello stesso posto, battendo il mio precedente record di 6 mesi da qualche parte.
È stato un anno di rane.
Sì, per rimanere qui ho dovuto ingoiare tanti di quei rospi che metà basta: è stato tuttavia necessario per potermi permettere di vivere fuori e non mandare in fumo sia i piani di circa un anno riguardo questo viver fuori sia la fiducia riposta per la realizzazione degli stessi.
Cosa più importante, tornare a vivere fuori è stato importante per me: esser responsabile solo di me stesso, avere degli obblighi, dei doveri, anche piccoli mi ha fatto, ancora una volta, realizzare quanto sia stato fatto per me precedentemente da altre persone: in primis i miei genitori, poi parenti vari e infine amici.

Conto #3:
Viver fuori mi fa mancare ogni tanto la quiete e il silenzio del mio paese: il freddo la sera, la morbidezza del pelo degli animali, le scale da salire e da scendere, il risveglio con il cinguettìo degli uccelli.
Allo stesso tempo, la mia casa, che in realtà è la mia passione, viaggia con me: il monitor, la tastiera, il mouse, il pc. La mia porta sul mondo, nonchè la mia prigione, alle volte.
Vedo avvenimenti lontani, scopro novità, rimango incollato per ricevere aggiornamenti in modo spasmodico. Questo mi porta al

Conto #4:
vedere i posti lontani, con le cose che vi accadono, mi interessa e, dopo averle provate, mi mordo le dita per non aver deciso di spendere quei €100 in più per fare le cose e trovarmi in quei posti a creare, a estrapolare ricordi dalla terra e dalle persone incontrate!
Ma ci sono le bollette da pagare, e a quelle non si sfugge. Meglio preservare ancora un po' le finanze e poi, un pomeriggio piuttosto che una settimana, lasciarsi andare ai piccoli piaceri: mangiare fuori, comprare un nuovo gioco, trovare una maglietta interessare ed ordinarla, perchè so, lo so che indossarla mi farà stare bene. Perchè l'ho vista o l'ho trovata o l'ho cercata e questo mi permette di pensare che, quando la indosserò, starò bene perchè è mia, frutto di ricerca e spesa.
Salvo poi trovarne un'altra alla quale riservare lo stesso trattamento.

Punto confusionario, lo so.

Edit giorno 2: un esempio è stata la gamescom, mega fiera tenutasi in Colonia.

Conto #5:
Credo che per cominciare ad ottenere di più, in tutti i sensi, dal mio coinvolgimento internettiano e videloudico mi servirebbe una voglia ancora maggiore che non ho e una quantità di tempo ancora maggiore che, ancora una volta, non ho.

Conto #6:
la perenne sensazione di essere su una "barca" diversa.





sabato 22 luglio 2017

ven 22

Heh.

Uno dei miei più grandi pregi? Che mi basta dormirci su una notte per far passare il malumore del giorno/sera precedente nel 90% dei casi.

Uno dei miei più grandi difetti? Cazzo, se sono permaloso.

Edit del giorno dopo: alle volte basta anche una virgola fuori posto per far tornare il fastidio.

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Le cerimonie di laurea, nonostante la positività e la festosità che le circonda, mi lasciano ogni volta con una forte amarezza e senso di inadeguatezza per il mio duplice fallimento nella riuscita di quella medesima impresa.

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Forse dovrei avere un hobby in meno.

domenica 14 maggio 2017

giovedì 20 aprile 2017

Ch ch ch changes

Comincia a farsi sempre più opprimente, questa sensazione di esser inchiodato dove sono.
Mi trascino sanguinolento un giorno dopo l'altro, effettuando magri e pigri tentativi di cambiare.

Guardare gli annunci e le inserzioni su internet è tornata ad essere pratica quotidiana. L'arrivo della primavera, delle belle giornate, sottolinea subdolo quanto le stagioni continuino ad avvicendarsi e quanto in realtà non cambi mai, sia il proprio io. 

Riuscire a capirsi sarebbe quantomeno un inizio.

S'ha da trovare QUALCOSA, porcacciamiseria.


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Tornano, sempre più spesso per poi scomparire, almeno per un po'.
Offuscano la mente, accelerano il battito.
La nausea, il battito accelerato.
La relazione, la causa? Ignota.
Complice comune il weekend, la metà giornata.

La necessità, non viscerale ma fortemente presente, di indossare vesti note, alle quali sono affezionato.
La spinta, anch'essa poderosa, dell'aria aperta e fresca.

È disarmante non poter descrivere con accuratezza la cosa e ancor peggio non saper come o cosa fare per farla andare via, questa sensazione viscida.

La fame che passa e scompare, quasi come fosse esattamente la cosa di cui non ho bisogno in questo momento.

venerdì 3 marzo 2017

Giornate di sole

Sono queste, le giornate in cui il sole splende sornione sulle pendici delle colline e sulle strade poco traafficate, in cui mi chiedo cosa si può volere di più che poterselo godere in tranquillità. Non è esattamente come il sabato ma poco meno~